L’Amministrazione Pasqui conferma anche per il biennio 2017/2018 l’incarico al prof. Pierfrancesco Giannangeli e con deliberazione della Giunta comunale n. 95 del 08/08/2017 viene approvata l’organizzazione di quella che è la XVII edizione del Premio Ugo Betti per la drammaturgia. La giuria anche in questa edizione è composta da: Marco De Marinis, docente dell’Università di Bologna e presidente, Massimo Marino, docente del Conservatorio di Bologna, Gilberto Santini, direttore dell’AMAT e dallo stesso Pierfrancesco Giannangeli, docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e coordinatore del Premio. Ma questa è un’edizione particolare: a seguito del sisma del 26 ottobre 2016 che ha cambiato la vita di Camerino e dei suoi abitanti, gli organizzatori hanno stabilito che gli autori che partecipavano dovevano presentare un testo ispirato al tema del “terremoto”, inteso come movimento tellurico ma anche come stravolgimento dell’anima, evento fisico e/o emotivo imprevedibile e incontrollabile. Inoltre, su proposta del coordinatore prof. Giannangeli, condivisa dall’intera Amministrazione comunale, il contributo di partecipazione versato dai partecipanti in questa edizione verrà destinato al recupero dell’ottocentesco teatro Filippo Marchetti, un gioiello posto nel cuore della città e ora inagibile per i danni provocati dal terremoto. Alla scadenza fissata dal bando per il 10 maggio 2018 sono arrivati 18 testi provenienti da più parti d’Italia, un successo se si pensa al tema particolare richiesto per la partecipazione al concorso letterario.
A due anni dal terremoto che ha investito il territorio si è svolta nel pomeriggio di sabato 27 ottobre 2018 la cerimonia di premiazione del Premio Ugo Betti per la drammaturgia 2018, organizzato dal Comune di Camerino con la collaborazione dell’Università che ha ospitato l’iniziativa nel Campus Universitario e che ha consegnato, per la prima volta dall’istituzione del concorso letterario, un Premio assegnato dagli studenti.
La sinergia con l’Università di Camerino è andata oltre il premio, facendo sì che il pomeriggio divenisse un momento di riflessione sui fratelli Betti, Emilio e Ugo. “Emilio e Ugo Betti: giustizia e teatro” è stato il titolo del convegno in cui illustri professori della Scuola di Giurisprudenza Unicam (Pier Luigi Falaschi, Felice Mercogliano, Carlotta Latini, Rocco Favale, Lucia Ruggeri, Maria Pia Gasperini e Luca Petrelli) subito dopo i saluti istituzionali del rettore Claudio Pettinari e del vicesindaco Roberto Lucarelli, hanno trattato dei vari aspetti legati alla figura di Emilio, esimio giurista e padre della teoria dell’interpretazione del diritto, di cui quest’anno ricorre il cinquantesimo della morte, per passare a “Ugo Betti e il Novecento teatrale italiano” dove sono intervenuti De Marinis, Giannangeli e Marino.
Vincitore sezione “Drammaturgia”
SCOSSE IN FAMIGLIA
di Paolo Puppa
Motivazione
Nel copione, Scosse in famiglia, Paolo Puppa presenta lo strano incontro tra un vecchio e un bambino, dove il primo cerca di proteggere con un ambiguo trasporto affettivo il secondo, che invece tende a sottrarsi infastidito e spaventato. Il fatto è che, come si scopre solo alla fine, i due sono in realtà la STESSA persona, in quanto il vecchio appartiene a tempi diversi del passato (o del futuro), e adesso che sa vorrebbe evitare al piccolo il trauma delle case abbattute e delle famiglie distrutte, e soprattutto di ripercorrere il processo squallido dell’inevitabile avanzare attraverso sconfitte e perdite. E arriva persino al gesto incongruo di rapirlo e di proporgli un abbraccio notturno per rifondersi assieme, nell’incrocio tra epoche diverse. Poi lo scenario muta bruscamente, allorché – seconda parte – entrano in scena un uomo e una donna (forse i genitori del bambino, chissà, alcuni indizi ci autorizzerebbero a pensarlo), logorata lei da una devastante depressione, che la fa venir meno ai propri doveri di madre e di moglie, e lui a penare nella tensione protettiva ma anche in un insopprimibile rigetto nei riguardi della partner.
In questo copione, dalla evidente funzionalità scenica, Puppa prosegue la sua indagine spietata e compassionevole – quasi da entomologo – insieme sulla famiglia disfunzionale e claustrofobica, sempre più convinto che ogni famiglia in realtà non possa non esserlo o diventarlo nel tempo. Con una scrittura che possiede sempre di più la scarna precisione di un sismografo dell’anima. Sul piano drammaturgico risulta interessante la soluzione del doppio monologo alternato nella seconda parte, seguente a un dialogo serrato che possiede l’inquietante nitore dei sogni fatti all’alba.
Premio
Assegno di 1.500 euro + Medaglia del Comune di Camerino e la pubblicazione dell’opera nella Collana bettiana.
LA LOTTERIA DEL LIBERO SCAMBIO
di Filoreto D’Agostino
Motivazione
Segnaliamo volentieri La lotteria del libero scambio, di Filoreto D’Agostino.
Il testo si fa apprezzare per la mano sicura con la quale l’autore ordisce un plot intricato e affollato di figure ben tratteggiate, muovendosi abilmente tra racconto distopico, noir fantapolitico e dramma giudiziario, che strizza l’occhio a Durrenmatt ma anche ovviamente allo stesso Betti.