La prima edizione del Premio “Ugo Betti” venne presentata, in forma solenne, il 17 gennaio 1963, nella sede comunale di Camerino, alla presenza della Giunta, del Direttivo dell’Azienda di promozione turistica e dei rappresentanti della stampa. Il sindaco, prof. Libero Polzonetti, a nome della città, bandì il programma celebrativo del decennale della morte di Ugo Betti.
Le celebrazioni si aprirono l’8 giugno, nell’aula degli stemmi dell’Università, con un intervento commemorativo del fratello del drammaturgo, il prof. Emilio Betti, che sollevò qualche polemica nei confronti dei critici di teatro, poiché non riuscivano a parlare di Betti senza fare riferimenti a Pirandello, giudicato il più antibettiano degli autori di teatro. Il primo premio (un milione di lire) fu offerto dai camerinesi, vicini e lontani, che raccolsero la somma grazie ad una sottoscrizione. La partecipazione era aperta a tutti gli autori italiani di un’opera di teatro, che, nella più ampia libertà di espressione e di interpretazione, tenesse fede all’alto impegno etico e spirituale che fu proprio del Betti. La Giuria giudicatrice dei lavori pervenuti era presieduta da Mario Apollonio e composta da Orazio Costa, Diego Fabbri, Eva Maltagliati, Mario Raimondo. Segretario: Mario Pelosi.Tra le cinquanta opere pervenute, la Giuria scelse “Daccapo”, di Plinio Acquabona ex-aequo con “I condottieri” di Claudio Novelli. Le due opere vennero pubblicate ne “Il dramma”, luglio-agosto 1964, n. 334-335, a. 40°. Dalla cerimonia conclusiva, che si tenne nell’Aula Magna dell’Università, emerse l’importanza dell’iniziativa, sottolineata anche dal Prof. Apollonio che la giudicò diversa da tanti altri premi letterari, perché si elevava ad un livello notevolissimo sullo scenario della drammaturgia moderna.