Nel 1967, a causa di un ritardo nel rinnovo del Direttivo dell’Azienda di soggiorno, il premio corse il rischio di non essere bandito. Il Prof. Domenico Cavallaro e i suoi collaboratori pensarono di ripiegare su un più rapido concorso di poesia. Solo l’autorevole intervento di Apollonio riuscì a scongiurare un tale pericolo e il bando della terza edizione venne, sia pure tardivamente, diffuso.
Tutta la cerimonia seguì la stessa formula, già sperimentata con successo, e la Giuria, sempre presieduta da Apollonio, assegnò, ex-aequo, il terzo Premio “Ugo Betti” a Giorgio Fontanelli, “Una storia di mare” e a Piero Scanziani, “Alessandro”. La medaglia del Presidente della Repubblica venne assegnata all’opera “In paradiso verso sera” di Antonio Greppi. Il 27 agosto, prima della consegna dei premi, il prosindaco, prof. Ennio Moneta, aprì i lavori conferendo la cittadinanza al prof. Gerard Radke dell’Università di Berlino, eminente studioso di antichità camerti. Al termine della cerimonia, Apollonio parlò di “assoluta realtà” del premio nel mondo letterario italiano “a cui bisogna senz’altro corrispondere”. Per tutta risposta, invece, con il 1967, la scadenza biennale s’interruppe e, negli anni successivi, nonostante i ripetuti inviti del prof. Apollonio, il Premio venne destinato a diversi generi letterari: la poesia per l’infanzia, la letteratura per la montagna ….
I continui cambiamenti non giovarono al Premio e tanto meno alla riscoperta dell’autore e delle sue opere, completamente caduti nel dimenticatoio.