La nona edizione ha registrato diversi cambiamenti: all’Assessore Fanelli, eletto sindaco, subentra il prof. Vincenzo Scuri, che, avendo condiviso la scelta di ricondurre il premio alla produzione teatrale, ha cercato di recuperare il prestigio della manifestazione e di conferirle maggiore compiutezza arricchendo la formula consueta.
Al premio per la drammaturgia (testo) sono stati aggiunti un premio per la scenografia (scena) delle opere bettiane e un riconoscimento da conferire ad un attore o ad un’attrice (voce) che si è distinto nell’interpretazione dei testi di Betti. In tal modo gli organizzatori hanno inteso riconoscere i tre elementi fondamentali dell’attività teatrale: La produzione dei testi (Testo); l’allestimento scenografico (Scena) e l’interpretazione (Voce).
Il IX Premio “Ugo Betti” è stato assegnato il 15 Maggio 1995. La giuria, composta da Giovanni Antonucci, Franco Musarra, Mario Guidotti, Elio Fiore, Giuseppe Neri, Alfredo Luzi, Mario Petrucciani, Orazio Costa Giovangigli, Michele dell’Aquila, Alvaro Valentini, Rodolfo Di Biasio, Giorgio Barberi Squarotti, Ugo Ronfani, Antonio Bittarelli, Huguette Hatem Weil, Luigi Fontanella e presieduta dal Prof. Leonardo Mancino, per la mancata presenza del Prof. Mario Petrucciani, ha proclamato vincitore, tra i sessanta concorrenti (numero elevatissimo a confronto dei sei del 1992, di cui alcuni molto noti Magris, Chiti, Del Serra …), Italo Alighiero Chiusano, con l’opera “Consideratemi un sogno”, edita dalla casa editrice S. Paolo.
Il premio per la migliore scenografia è andato all’artista di origine fermana Gian Carlo Scarfini, che ha realizzato i sei bozzetti per “Il cacciatore d’anitre”. A Valeria Moriconi è stato attribuito il riconoscimento per l’interpretazione delle opere bettiane. A conclusione della cerimonia, al cinema teatro “Ugo Betti”, viene rappresentato dalla Compagnia dell’Atto di Roma il dramma “Corruzione al palazzo di Giustizia”. Lo spettacolo è stato introdotto da Giovanni Antonucci, critico e storico del teatro e membro della Commissione RAI per il “Premio Italia” e i rapporti internazionali. La mattina successiva, preceduto da un incontro-dibattito con gli attori, il dramma è stato replicato per gli studenti delle scuole cittadine, già coinvolti anche con un concorso “Ugo Betti per i giovani” e con una rappresentazione “Un ragazzo2, tratto dalle opere di Betti e messo in scena da giovani liceali, con la collaborazione del CURC. Il numero elevato dei concorrenti e la notorietà di molti di essi, hanno permesso al premio di fare un significativo “salto di qualità” che ben fa sperare per le prossime edizioni